Le emissioni in atmosfera
Elettra, la centrale a ciclo
combinato progettata per Durazzanino, grazie all’alimentazione esclusivamente
a gas naturale e all’utilizzo delle tecnologie pi?all’avanguardia, consente
di ottenere il minor impatto ambientale oggi possibile e in linea con le
normative nazionali e gli accordi internazionali in materia di rispetto
ambientale.
In particolare:
Emissioni polveri (dannose
per la salute pubblica e le colture, svolgono l’azione di ”vettore?per gli
agenti inquinanti) tecnicamente irrilevabili
Emissioni SOx (ossidi di
zolfo, principali responsabili delle piogge acide) tecnicamente
irrilevabili
Ricadute massime NOx (ossidi
di azoto) = Concentrazioni massime orarie 4 volte inferiori ai valori di
legge (livello di attenzione)
Ricadute massime CO (monossido
di carbonio) = Concentrazioni massime orarie 470 volte inferiori ai valori
di legge (livello di attenzione)
Le ricadute sul territorio
La scarsa significativit?dell’impatto
inquinante determinato da Elettra ?evidente. A titolo di confronto si
illustra nel grafico seguente il rapporto tra le concentrazioni addizionali
(medie annue di NO2, che rappresenta l’inquinante più significativo) dovute ad Elettra e i valori rilevati nei medesimi punti dalle
centraline ARPA di Forl?e Cesena nell’anno 2000. Anche nel punto di massima
ricaduta gli effetti si possono considerare trascurabili.
Impatto sulle colture circostanti
L’attivit?di Elettra ?compatibile con le attivit?agricole poich?non comporta ricadute negative sulle coltivazioni circostanti.
La "trasparenza" di Elettra
Le uniche emissioni prodotte (ossidi di azoto e monossido di carbonio) vengono monitorate in continuo da ciascun punto con sistemi certificati e sigillati secondo le prescrizioni di legge. I dati sono registrati e visualizzati in tempo reale su pannelli visibili dalla popolazione
Le emissioni di CO2 e gli impegni di Kyoto
Le emissioni di CO2 della Centrale Elettra sono circa la met?di quelle medie di impianto del parco termoelettrico italiano.
Considerando quindi che la produzione di energia del nuovo impianto "sostituir?, a scala globale, quella di un impianto esistente, si pu?calcolare che si eviteranno emissioni di CO2 per circa 2.120.000 di t all'anno.
Questo risultato ?in linea con gli impegni presi dalla Comunit?internazionale e dall'Italia nell'ambito del Protocollo di Kyoto (dicembre 1997) e dagli obiettivi fissati per il settore termoelettrico dalle Delibere del CIPE per una riduzione di 20-23 milioni di tonnellate al 2008/2012 per mezzo di un aumento di efficienza del parco termoelettrico.
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